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Cenni storici sulla Via Romea NonantolanaNel
VII secolo l’Italia centro-settentrionale si divise tra territori conquistati
dai Bizantini e territori longobardi: le grandi vie di comunicazione (quali la
Flaminia Emilia), occupate a settori dalle due armate nemiche, divennero quindi
impraticabili in tutta la loro estensione. In particolare nel modenese i
Longobardi, che con la campagna bellica di Liutprando nel 727 avevano esteso i
propri possedimenti a oriente fino oltre il Reno, necessitavano di vie di
comunicazione sicure e possibilmente lontane dagli avamposti bizantini.
L’opera di riorganizzazione viaria fu quindi intrapresa da Re Astolfo il quale
nel 749 donò il territorio di Fanano e di Sestola al cognato Anselmo. Questi,
una volta rinunciato al titolo di duca e vestito l’abito monacale, fondò un
monastero e un ospizio benedettino, indispensabili strutture di supporto in
prossimità del crinale appenninico. Tre anni dopo, nel 752, Anselmo fondava un
altro monastero a Nonantola, atto questo dettato sì dal fervore religioso, ma
anche da ragioni politiche e militari connesse alla necessità di sorvegliare
territori (quello ferrarese e bolognese) per i quali le velleità bizantine non
si erano ancora completamente assopite e conferire ai confini del regno un
marchio di inviolabilità mediante l’impronta sacrale dell’insediamento
monastico. Nonantola divenne il nodo del nuovo complesso viario e la strada che
collegava i due monasteri benedettini fondati da Anselmo - la Via Romea
Nonantolana - assunse importanza strategica di tutto rilievo, permettendo il
collegamento, attraverso il Passo della Calanca, con i ducati longobardi di
Spoleto e di Benevento. La strada fu quindi percorsa da milizie, corti reali,
viandanti, pellegrini che si recavano a Roma: sorsero così strutture di
sostegno ai viaggiatori, quali l’ospizio della Val di Lamola (oggi Ospitale)
dedicato a S. Giacomo e posto alle dipendenze del monastero di Fanano e altri
“posti tappa” la cui funzione è oggi testimoniata dai toponimi delle
località (Ospitale e Ospitaletto a Marano ne sono l’esempio più chiaro). |