La 23^ Cavalcata di Savigno - 24/9/2006

Alle prime luci dell'alba inizia la spedizione Savigno 2006. I mezzi sono prelevati dalle rimesse e predisposti per la "Cavalcata". Tutto è pronto per questo classico appuntamento dell'Enduro nel Bolognese, giunto ormai alla 23^ edizione. Si tratta quindi di una delle Cavalcate con maggior tradizione, per certo una della più dure in assoluto.
Il Branco si presenta con una folta e qualificata delegazione, presenti l'Avvocato, il Nanoun ...
... Claudio e Rik ...
... Marcello, qui nelle operazioni preliminari ...
... il Capoofficina ...
... Antonio con la fiammante quarto di litro nuova ...
... e Cokie
Alle 9, i mezzi si portano ordinatamente verso il raduno di partenza, in piazzale Bonifica.
Impeccabile la gestione delle partenze. Gruppetti di una decina di piloti per volta si preparano e si avviano ad intervalli di un minuto circa. In questo modo non vi sono grupponi di mezzi sul percorso e la possibilità di intasamenti (tappi) è ridotta al minimo.
Il primo tratto prevede un percorso fluviale, nel Samoggia. Il tratto sassoso e impegnativo scalda immediatamente le braccia dei piloti.
Un tempo la partenza era assai spettacolare, con tutti i 400 e più partecipanti assieme sul greto del fiume. La scelta attuale consente uno svolgimento più ordinato e meno pericoloso.
Dopo il tratto fluviale, breve tratto asfaltato, poi iniziano gli sterrati. Poi ecco da effettuare un fettucciato veloce su erba, poi si entra nel sottobosco con sentieri che prevedono ripidissime salite che mettono in difficoltà i più inesperti.  Fortunatamente tutto ok per i Lupi, i tappi sono ridotti al minimo e le soste sono ridotte a pochissimi minuti.
Alcune rocce viscide devono essere affrontate a veloce andatura. Attendiamo che si smaltisca la coda per ripartire con una azione progressiva sul gas. Inutile insistere a ripartire da fermi in questi tratti viscidi.
Arriviamo al primo dei 4 controlli a timbro previsti. Eccellente l'organizzazione e molto professionali gli addetti.
Dopo il primo timbro, il percorso continua sulle classicissime mulattiere che devono la loro fama alla difficoltà e alla tecnica che richiedono. Siamo nella zona di Montepastore.
Il paesaggio è forte. I sentieri sono scavati nelle rocce e certi tratti sono assai angusti.
Secondo controllo timbro, zona Montasico/Vedegheto.
Poi, dopo tratti impegnativi e risalite di torrenti dal fondo assai sassoso, un controllo timbro (il teerzo) e il rifornimento a Cà Bortolani. Poi giù in discesa, e dopo ancora grotti e guadi, ed un lungo torrente da risalire nell'alveo stretto e sassoso, si arriva finalmente al ristoro.
Giovanni Collina partecipa alla "Cavalcata". E' un piacere poter salutare il grande sportivo e poter affiancarlo in questi tracciati che costituiscono il tempio dell'Enduro regionale.
IL buffet è ricco e i piloti si dissetano velocemente grazie al servizio ineccepibile predisposto dai bravi organizzatori.
Giulio Bartolini, impegnato come tutti i suoi bravi colleghi nel cuore dell'organizzazione della Cavalcata, si intrattiene al ristoro con l'amico Nanoun. Riceve i complimenti dei piloti presenti per il percorso molto tecnico che è stato scelto, e per l'ottima organizzazione generale della manifestazione.
C'è anche Remo Pini. Il forte campione levizzanese partecipa alla manifestazione con il gruppo di amici del suo team KTM.
Finalmente rifocillati e ben dissetati, si può riprendere la marcia. Nella risalita verso Montombraro, il Nanoun si ferma. Un guasto meccanico alla quarto di litro della casa dei diapason richiede l'assistenza immediata.
La fascetta che stringe il Il collettore di aspirazione si è allentata. La vite è spannata. La fascetta metallica viene quindi rimossa, e sostituita da fascette in plastica prelevate dalla dotazione di emergenza.
Questo tratto è stato molto duro per i Lupi. Anche il Capoofficina in ritardo si ricongiunge al gruppo. Denuncia la rottura della leva del freno.
La guida del mezzo è molto difficile senza poter utilizzare il freno anteriore. Fabio è molto preoccupato.

Fortunatamente l'allarme dura solo pochi istanti: una leva di ricambio è disponibile nella dotazione di emergenza e l'esperto Capoofficina la installa perfettamente in pochi minuti.

Finalmente le riparazioni sono eseguite, con esito positivo. Si può riprendere la marcia.
Ed ecco il mitico "John Wayne", tratto durissimo, un monotrack che inizialmente passa sulla cresta di uno strettissimo calanco, con stapiombi da ambo i lati, poi attraversa una frana col fondo estremamente sconnesso, poi risale con ripida salita un costone boscoso. Gran bel pezzo, tecnico e duro.
Pochi kilometri dopo ecco l'arrivo. E poi l'ottimo pranzo offerto dal Moto Club organizzatore , il M.C. C.Bartolini di Savigno.
Soddisfazione per il bel giro. Remo Pini e i suoi del team KTM fanno compagnia ai lupi, la conversazione è piacevole e il clima sportivo.
Al tavolo vicino vediamo l'organizzatore, il Sig. Bartolini. Ci complimentiamo, e facciamo l'augurio che continui anche in futuro il suo lavoro così apprezzato, che permette a tanti piloti di trascorrere una piacevole giornata. Per lui e i suoi bravi colleghi significa mesi di impegno.
E complimenti anche allo staff della cucina!
Ancora qualche minuto di relax all'aperto. La giornata è mite e soleggiata.
La missione si conclude fra la generale soddisfazione dei Lupi e l'augurio di prendere parte alle future edizioni.