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Di buon'ora i Lupi si presentano al ritrovo di partenza,
fissato alla periferia di Marano. Durante la settimana sono cadute
frequentemente delle piogge che hanno reso viscidi i fondi, si prospetta
quindi una uscita caratterizzata da fango e fondo insidisoso. |
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Il primo tratto prevede l'attraversamento del Bisser, che
ha già assunto una netta connotozione autunnale, con pozzanghere e fondo
viscidissimo. L'avanzata è quindi resa molto impegnativa, ma avviene
comunque regolarmente. |
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la successiva salita, sulla destra, vede sassi smossi e
pietre scivolose a causa dell'umidità. Richiede pertanto una sapiente
dosatura dell'erogazione, per evitare slittamenti del posteriore. |
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Bisogna mantenere la traiettoria dosando il gas e
correggendo le inevitabili sbandate. |
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E alla fine le mulattiere insidiose vengono superate. C'è
come sempre una grande soddisfazione. |
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Giunti sulla somità del Monte del Termine uno spettacolo
grandiosi si presenta agli occhi dei Lupi. Le valli sono avvolte dalle
nebbie, da cui spuntano solo i maggiori rilievi. Uno spettacolo che si
ripete spesso durante la stagione invernale, ma che lascia sempre stupiti
ed affascinati Piloti, come la prima volta. |
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La temperatura dell'aria in quota è calda, mentre nei
fondovalle è più fresca. L'inversione che ne risulta mantiene l'umidità
e le nebbie a bassa quota, mentre il clima in alto è eccellente. |
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Ecco il Randez Vouz con Loris ed Aldo. I Piloti della casa
di mattighofen si aggregano al Gruppo e si prosegue verso le alture
appenniniche. |
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Poco oltre, il mezzo di Attilio subisce un incidente
meccanico. E' ancora assente il Capo Officina, appiedato da diverse
settimane ormai. Ringhio provvede alle operazioni necessarie. |
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Il guasto al radiatore obbliga Attilio al rientro. |
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Si riparte verso le orride gole. |
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La salita è decisamente impegnativa. Spesso si ricorre
alla spinta. I pneumatici posteriori non fanno presa sulle pietre rese
viscide dall'umidità e sulla fanghiglia che in certi tratti rende
problematico perfino il passaggio a piedi. |
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Sulla roccia al lato della ripida mulattiera una icona è
incassata nella pietra. |
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Con fatica si guadagnano metri su metri. Tenacemente
spingendo e faticando i mezzi avanzano su un fondo impossibile. |
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A tratti vi sono falsopiani che permettono di recuperare
energie. Sono veramente utili, perchè lo sforzo fatto nei ripidi ganci è
decisamente pesante e mette a dura prova la resistenza fisica. |
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Ci si aiuta reciprocamente a superare la difficoltà. E'
grande Enduro. |
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Finalmente, lentamente si guadagna la vetta. In alcuni
tratti bisogna letteralmente portar su di peso i mezzi fumanti per lo
sforzo. |
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Non una lamentela, non una imprecazione. Con
determinazione, volontà e impegno la difficoltà è affrontata e
superata. |
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Non servono commenti a volte. le immagini sono eloquenti di
per se stesse. |
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Le avventure non sono finite. Un mezzo scivola nel vallone
sottostante. La manovra di recupero è laboriosa ma alla fine ha successo.
L'uscita si conclude positivamente, rimane come sempre la soddisfazione
per essere riusciti a vincere le difficoltà e ancor di più la voglia di
risalire in sella per nuove divertenti avventure! |
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