| |
USCITA DEL 15 APRILE
|
I Lupi al Santuario della Madonna della Pieve: Alla
periferia della città, a lato della strada per Marano sul Panaro, si
trova l'antica chiesa che la tradizione vuole eretta all'epoca di
Liutprando, re dei Longobardi, sulle fondamenta di un tempio pagano. Fu
intitolata a San Martino: da documenti d'epoca si rinviene infatti la
denominazione di San Martino in centum ripis. La prima menzione certa
della chiesa, tuttavia, compare in un documento del 1174: ubicata presso
i confini di Campiglio, sorgeva ai piedi dei colli con la facciata sulla
via Claudia che da Savignano volgeva verso il Panaro. |
|
|
Crollata quasi completamente nel 1400, sulle sue rovine nel 1665 fu
eretto un oratorio che conservò dell'antica pieve romanica solo le
absidi superstiti.
Nel tempietto, dedicato alla Beata Vergine della Pieve, fu collocata una
statua che si suppone risalga al XIII secolo raffigurante la Madonna in
trono col Bambino, ancora oggetto di grande venerazione.
L'attuale edificio conserva l'aspetto seicentesco: è preceduto da un
portico, è dotato di un piccolo campanile sul tetto e lateralmente si
innesta ad un fabbricato adibito a canonica.
Le tradizionali funzioni che si celebrano il primo sabato di maggio e
l'8 settembre testimoniano il forte legame, ancora oggi esistente, tra
l'antica Pieve e la popolazione Vignolese. I Lupi si sono
trovati oggi presso la Pieve per la tradizionale benedizione pasquale. |
|
|
|
|
|
|
Ecco arrivare all'appuntamento padre Govi. |
|
|
|
|
|
|
Foto ricordo del Branco con padre Govi nella storica Pieve
vignolese. Pasqua 2006. |
|
Padre Sergio Govi, Vescovo emerito di Bossangoa (Centrafrica),
attualmente residente presso la Pieve, ha impartito ai Lupi la
Benedizione pasquale e ha rivolto un augurio per una serena e sicura
attività motoristica. |
|
Padre Govi è nato ad Ospitaletto, e conosce assai
bene le strade dell'Enduro delle prime colline modenesi. Si è
intrattenuto volentieri coi Lupi, ricordando alcuni luoghi e borghi che
anche noi conosciamo, e che sono percorsi spesso nelle uscite del
Branco. |
|
Il percorso oggi, nel pieno della primavera, era ricco di
scorci suggestivi. |
|
|
|
I fiumi, ricchi di acque per il disgelo in corso anche
sulle alte cime appenniniche, costituiscono una spettacolo che merita di
essere osservato. |
|
|
|
|
|
il "Ponte Vecchio" di Olina appare tuttora come
un vero e proprio simbolo della storia di questi luoghi. La sua ardita
ed elegante struttura, nel bel mezzo dell'ampia, bellissima e ancora
sostanzialmente integra vallata dello Scoltenna, rivela più che mai le
capacità, l'intelligenza, il lavoro, l'ingegno dei nostri padri |
|
|
|
Acquaria trae il nome dalla sua ricchezza di acque
freschissime, leggere e rigeneranti.
All'inizio del Duecento, già comune autonomo, si assoggettò a Modena,
municipalità assai più rilevante. Quando la città di Modena passò
sotto il dominio Estense, Acquaria entrò a far parte della Provincia di
Sestola e vi restò sino a quando, nel 1657, divenne feudo del Conte
Giovanni Codebò. Un secolo più tardi si estinse la linea ereditaria di
questo casato e, dopo una breve dipendenza da Sestola, Acquaria fu
concessa al conte milanese Antonio Maria Sacchi. Alla morte del conte,
avvenuta nel 1788, il paese ritornò alla Camera ducale e venne
inglobato nella provincia frignanese. |
|
Di notevole interesse artistico è l'oratorio di San
Rocco, situato al centro del paese, che risale al 1625, come pure
l'attiguo oratorio privato dei Carlotti (1727). |
|
Ottima la ristorazione, con abbondanza di funghi. |
|
|
|
|
|
Nei fiumi l'abbondanza di acque favorisce gli sport
acquatici. Nella splendida natura dell'Appennino Modenese Enduro, Sport
ed avventure convivono nel rispetto per l'ambiente. |
|
|
|
|
Lasciamo la valle per una impervia risalita. Una frana
rende difficili le operazioni. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Un difficile passaggio: |
|
|
|
Il giro volge al termine a pomeriggio inoltrato. BUONA
PASQUA al Branco ed a tutti i nostri lettori! |
|
|