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L'INFLUENZA DEL FREDDO SUI MEZZI
Il freddo e la neve di questo inverno
appenninico hanno contraddistinto le ultime uscite del Branco.
Si sono notate irregolarità di funzionamento dei propulsori, fino ad
avere, nei casi più evidenti, lo spegnimento del motore sia al minimo
che sotto sforzo. Il presente articolo spiega, in sintesi, le cause di
irregolarità di funzionamento di un motore in condizioni di bassa
temperatura, e l'influenza sulla variazione del rapporto stechiometrico
o carburazione. |
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Questo caratteristico problema insorge molto spesso in
condizioni di temperatura dell’aria molto basse, infatti quando il
motore è troppo freddo e la temperatura dell’aria aspirata è gelida,
la miscela iniettata nelle camere di combustione, per effetto della
temperatura risulterà in quantità insufficiente in quanto buona parte
si condensa depositandosi sulle superfici ancora fredde dei condotti di
aspirazione. La situazione risultante da questo inconveniente, andrà ad
influenzare anche la carburazione, producendo una miscela (magra), la
quantità di aria sarà maggiore rispetto la quantità di benzina e
provocherà difficoltà di avviamento, o notevoli problemi di
irregolarità di funzionamento ed addirittura provocare lo stallo del
motore, tale problema si risolve e il tutto rientrerà nella normalità
appena il motore raggiunge il regime termico ottimale. |
E’ pertanto consigliabile, in situazioni di condizioni
climatiche abbastanza rigide, far scaldare bene il motore prima di
avviarsi. Inoltre consideriamo che alle suddette irregolarità, si
aggiunge anche quella generata dal mancato raggiungimento della
temperatura di regime termico, che permette il regolare funzionamento
delle candele, il regime termico deve essere compreso tra i 400C° ad un
massimo di circa 900C°, quindi ad una temperatura inferiore ad i 400C°
le candele si imbratteranno causando problemi e irregolarità di
accensione, in quanto non riusciranno ad autopulirsi dai depositi oleosi
e carboniosi, quindi fare attenzione perché potrebbero rovinarsi le
candele.
Se il motore non è scaldato sufficientemente, si possono verificare
anche delle rotture meccaniche (es. fasce elastiche dei pistoni ed
altro), causate dagli sbalzi di temperatura repentini, in quanto le
leghe di acciaio mostrano una certa fragilità alle basse temperature.
Usare molta cautela se ci si mette in marcia con il motore ancora
freddo, evitando in particolare le brusche accelerazioni, procedendo con
andatura moderata.
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Perché la carburazione è influenzata dalla
temperatura e dalla pressione atmosferica?
La condizione di variazione della carburazione, oltre che dipendere
dalla sostituzione del terminale di scarico, del filtro aria con
maggiore permeabilità, è dovuta anche dall'influenza delle condizioni
di temperatura e pressione atmosferica, infatti il volume e la densità
dell'aria variano al variare della temperatura:
 | In condizioni di alta temperatura dell'aria avremo una diminuzione
della densità dell'aria e quindi una minore quantità di comburente
(sostanza ossigenata che permette la combustione), e quindi una
miscela più grassa (ricca di benzina).
 | In condizioni di bassa temperatura, e quindi di aria fredda avremo
un aumento della densità dell'aria, quindi una miscela più magra
(povera di benzina) perché essendoci più molecole d'aria la
quantità sarà maggiore, rispetto la quantità di benzina, e
pertanto avremo l'alterarsi della carburazione.
 | Da ciò si deduce che per la stessa legge, quando andiamo in
montagna, l’influenza della diminuzione della pressione
atmosferica legata all'altitudine, abbinata alla diminuzione della
temperatura, darà luogo alla variazione della carburazione, e
pertanto avremo il classico affannamento del motore. |
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Il carburatore deve avere la capacità di
preparare una miscela di aria-benzina omogenea, quindi deve essere in
grado di nebulizzare la benzina attraverso gli spruzzi e polverizzatori,
e mescolare la benzina nebulizzata con l’aria creando una miscela
infiammabile, questa miscela ovviamente è costituita da una quantità
d’aria ed una di benzina, è questo rapporto e definito rapporto
“Stechiometrico”. Il valore del rapporto stechiometrico è stabilito
nella misura di 14/1 - 15/1, tale apporto compreso tra questi valori
permette la completa combustione della miscela garantendo il massimo
rendimento, e quindi l’erogazione della massima potenza, il
carburatore deve garantire il corretto rapporto di miscela a tutti i
regimi di rotazione del motore. Altra funzione importante del
carburatore, e quella di permettere la variazione della portata della
miscela variando la sezione del condotto di aspirazione agendo sulla
valvola principale comandata dall’acceleratore. |
La parte fondamentale del carburatore è il condotto
principale detto anche tubo di venturi. Il tubo venturi permette
all’aria di acquistare una velocità elevata creando una forte
depressione in prossimità del restringimento del condotto, infatti il
tubo di venturi ha la forma interna di due tronchi di cono uniti nella
base minore. L’effetto del tubo di venturi è la forte depressione
generata tra diffusore e la vaschetta del carburante favorirà il
carburante a miscelarsi con l’aria, infatti il carburante polverizzato
verrà investito da un getto d’aria ad alta pressione creando appunto
una miscela omogenea. |
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La Carburazione.
Il carburatore ci permette di variare a secondo delle condizioni il
valore del rapporto “stechiometrico”, il variare di questo rapporto
può appunto essere magro o grasso, e ciò significa:
 | Miscela Grassa.
Considerando il normale rapporto-aria benzina ottimale, se variamo
la quantità di benzina facendo in modo che sia maggiore rispetto
alla quantità di aria, avremo una miscela più ricca di benzina
(grassa), stessa cosa otterremo nel caso si diminuisce la quantità
d'aria rispetto alla benzina.
 | Miscela Magra.
Facendo sempre riferimento al rapporto aria-benzina ottimale, se
impoveriamo la quantità di benzina rispetto all'aria avremo una
miscela magra, stessa cosa otterremo nel caso aumentiamo la quantità
di aria a parità di quantità di benzina. |
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I carburatori sono caratterizzati da tre livelli di carburazione,
(carburazione regime minimo, carburazione medio regime e carburazione
alti regimi), infatti i componenti di taratura che regolano il rapporto
aria benzina dipendono dalla apertura della valvola del gas. Quando il
motore è al minimo la depressione generata è molto bassa ed
insufficiente portare la miscela nel cilindro, pertanto la benzina viene
aspirata da un circuito secondario a valle del diffusore, aspirandola
dal getto del minimo. Per agire sulla carburazione del minimo e
sufficiente regolare la quantità di carburante immessa da tale getto
agendo sulla vite apposita.
I componenti che influenzano la regolazione della carburazione durante
il passaggio ai medi regimi sono il polverizzatore, il getto del massimo
e lo spillo conico, infatti regolando l’altezza dello spillo conico
andremo a regolare la sezione interna del polverizzatore, permettendo il
passaggio di una maggiore o minore quantità di carburante. Tale
regolazione dello spillo influenzerà la regolazione della carburazione
fino ai 3/4 dell’apertura della valvola, superato questa soglia, la
regolazione dipenderà solo dal getto del massimo. |
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